E-mail marketing: Le 8 regole per non farsi bloccare dai filtri anti-spam
4 Gennaio 2010 - 20:51 | Blog
Che il vostro servizio di email marketing sia professionale o “fatto in casa”, ci sono delle semplici regole da rispettare per far sì che le nostre campagne pubblicitarie ed informative via email non finiscano nello spam (posta indesiderata). I filtri anti-spam leggono letteralmente le vostre mail e le confrontano, utilizzando delle euristiche che si basano su caratteristiche e testi comuni nelle email già segnalate come spam in precedenza. Se la mail ottiene un punteggio alto, ovvero ci sono molte sue caratteristiche che fanno pensare che sia una mail di spam verrà marcata come tale e il vostro cliente (con alta probabilità) non la leggerà mai.
Vediamo insieme 8 regole fondamentali atte a rendere le nostre mail più professionali e meno identificabili dai filtri anti-spam:
1) Evitare di mandare le newsletter mettendo tutta la rubrica nel campo CCN (copia conoscenza nascosta)
Questa pratica, molto diffusa nei marketer alle prime armi, può risultare estremamente dannosa e le mail inviate verranno subito segnalate come spam. Sopratutto dopo un numero elevato di invii dallo stesso indirizzo email.
2) Evitate frasi zeppe di punti esclamativi!!!!!!!!!!!!!!
3) Evitate parole di uso comune per indicare le call-to-action tipiche degli spammer
Le call-to-action sono i link presenti nella mail che invitano l’utente ad eseguire delle azioni (es. registrazioni a siti, risposte a sondaggi, richieste coupon omaggio, ecc). Frasi come:
- “Clicca Qui!”
- “Clicca Qui Subito!”
- “Gratis!!!!!”
sono da evitare. Attenzione quindi anche alle più innocenti call-to-action come: “Clicca qui per rimuoverti dalla newsletter”
4) Evitare parole di uso comune agli spammer, soprattutto nell’oggetto della mail
Come il punto precedente… fate attenzione a a parole come: “Viagra”, “Speciale Offerta”, “Sconto riservato solo per te”, “Risparmia”, “Guadagna”, …
5) Non inviate email pubblicitarie fatte di sole immagini
Oltre a non essere visualizzate da alcuni utenti, i filtri anti-spam non sono in grado di leggerle e pertanto pensando che la vostra mail sia vuota la marcheranno come inutile, quindi spam.
6) Studiate bene l’oggetto della mail
E’ la parte più sensibile e delicata, infatti oltre ad essere l’elemento fondamentale su cui si baseranno i vostri clienti nel decidere se aprirla o no, è una delle caratteristiche che hanno maggior peso in relazione ai filtri anti-spam. Evitate quindi di inserire:
- il nome o l’email del cliente
- parole in maiuscolo
- parole inventate
- le parole “pericolose” citate ai punti precedenti
7) Usa i colori con discrezione
La combinazione di testo nero su sfondo bianco è sempre la più leggibile. L’enfasi del rosso è fortemente associata agli schemi del marketing disonesto e allo spam, anche altri colori come il verde, il blu elettrico e il giallo devono essere assolutamente evitati.
8) Assicuratevi che il dominio (sito) da cui inviate le mail non sia in una blacklist
Una black list è una lista nera degli indirizzi ip segnalati come spammer. Se il vostro indirizzo è finito in una di queste liste nessun accorgimento nelle vostre mail potrà salvarle dai filtri anti-spam… l’unica soluzione sarà cambiarlo! Per verificare se il vostro indirizzo è in una black list potete usare questo servizio on-line.
Altri suggerimenti? Bhè… potreste prendere spunto direttamente dalla vostra cartella della posta indesiderata e verificare gli errori commessi dagli spammer!
16/03/10 - 22:01
Ottima guida allo spam
17/03/10 - 12:48
Metodo migliore: inviare i messaggi pubblicitari SOLO a chi lo abbia richiesto, sia interessato e possibilmente abbia impostato il proprio client di posta per non scartare quei messaggi. Il 99% dei messaggi di email-marketing che mi arrivano sono rumenta, tanto che sul server di posta ho provveduto ad aggiungere filtri che buttano tutto quello che arriva da aziende che lo fanno di mestiere senza preoccuparsi della legittimità degli elenchi utilizzati.
17/03/10 - 12:55
> Per verificare se il vostro indirizzo è in una black list potete usare questo servizio on-line.
Quel tool verifica la presenza dell’indirizzo IP nelle RBL, non ha niente a che vedere con l’indirizzo email indicato nei messaggi. Non e’ quindi facilmente modificabile a meno di voler proprio falsificare i dati di invio, cosa che non risulta propriamente normale pratica di email marketing quanto invece pratica da spammer.
17/03/10 - 13:33
@Amedeo
Con gli occhi dell’utente finale concordiamo pienamente con la tua riflessione. Ma prova a metterti nei panni di un’azienda che vuole comunicare (ad esempio) un nuovo prodotto… L’email marketing è sempre un buono strumento per veicolare una campagna pubblicitaria senza spendere cifre esorbitanti… e magari anche tu, utente finale, potresti (magari in rari casi) essere interessato a questo fantomatico nuovo prodotto.
No?
@Amedeo 2
In effetti era missivo… articolo corretto!
01/06/13 - 18:01
Articolo veramente molto interessante. Ho formulato un’altra versione dell’elenco delle regole base da seguire per non finire nella junk mail dove l’ho doverosamente citato
“Evitare che le proprie mail siano cestinate” http://bit.ly/10H8GwK
03/06/13 - 08:37
@vincenzo
Grazie della citazione.